Itinerario di 7 giorni in Islanda

Il sogno di ogni fotografo, di ogni appassionato di natura e di paesaggi incontaminati: lo sapevo che era bella, ma non pensavo fosse così tanto bella.

Il suo vero fascino sta nell’energia che ti trasmette l’essere in questi paesaggi: un viaggio di 7 giorni in Islanda è un’esperienza capace di lasciarti senza fiato.

Organizzare un viaggio fai da te richiede un pò di tempo e con questo itinerario vorrei farti scoprire le tappe imperdibili, se non hai mai visitato l’isola delle cascate.

Prima di proseguire però ti suggerisco di leggere i miei consigli su come organizzare al meglio un viaggio in Islanda.

pecore in strada in Islanda con furgone che arriva da dietro
Kvernufoss camminare dietro una cascata in Islanda

Giorno uno: l’arrivo a Reykjavik

Un breve giro nella capitale è quasi d’obbligo per prendere confidenza con l’atmosfera islandese.

Cosa c’è di meglio di iniziare un viaggio provando le specialità gastronomiche? Nonostante non sia proprio un piatto tipico, si dice che a Reykjavik facciano l’hot dog più buono del mondo. A renderlo così speciale sono gli ingredienti di alta qualità ed il loro sapore distintivo: un mix di carne di agnello, maiale e manzo provenienti da allevamenti islandesi, arricchita con ketchup dolce, senape dolce, cipolle crude e infine cipolle croccanti.

Il chiosco che li serve si chiama Bæjarins Beztu Pylsur, si trova poco distante dal porto e lo potete facilmente riconoscere dalla lunga fila di persone in attesa di assaggiare la loro specialità.

La mia opinione? Non mangiavo un hot dog da almeno vent’anni e non sono proprio un amante…però mi è piaciuto! Anche se le dimensioni sono molto ridotte, quindi consiglierei di prenderne almeno due per un pasto.

A pancia piena, tra colorate case in lamiera e pittoresche stradine, si arriva a Hallgrimskirkja, l’iconica chiesa dalla forma ispirata alle colonne di basalto presenti in vari siti naturalistici islandesi. Dalla cima della torre si gode di una magnifica vista sulla città e i suoi dintorni.

Per alloggiare a Reykjavik vi consiglio la casetta davvero accogliente che ho scelto per il mio soggiorno: Birta Rentals, ha una buona posizione ed un ottimo rapporto qualità prezzo.

ragazza che assaggia hot dog più buono del mondo a Reykjavik
chiesa-di-Hallgrimskirkja la più famosa d'Irlanda ispirata alle colonne basaltiche di lava

Giorno due: Whale Whatching e Blue Lagoon

Il secondo giorno iniziamo subito con un escursione davvero emozionante: la crociera per l’avvistamento delle balene. Grazie alle sue acque ricche di nutrienti l’Islanda è una delle migliori destinazioni al mondo per il whale whatching.

A largo delle coste di Reykjavik si ha l’opportunità di osservare da vicino varie specie di megattere e balenottere. La mia escursione, prenotata tramite Get Your Guide, è partita proprio dal porto della capitale ed è durata 3 ore.

Durante la navigazione una guida ci ha spiegato alcune curiosità su questi cetacei e anche dei trucchetti per avvistarli.

Dopo circa mezz’ora, tra vento, mare mosso e mani congelate, l’attesa si è trasformata in pura meraviglia: l’emozione di assistere ai famosi “sfiati”, seguiti dalla magia di una coda che spunta in un mare vasto e apparentemente immobile.

coda di balena che esce dal mare

VUOI VEDERE LE BALENE?

Prenota una crociera di 3 ore a largo delle coste di Reykjavik, una delle esperienze imperdibili da fare in Islanda!

Una delle attrazioni turistiche più popolari d’Islanda è sicuramente la Blue Lagoon: un complesso termale formato da acque turchesi circondate da un paesaggio vulcanico. Le rocce nere fanno da cornice naturale alle calde acque della laguna, creando un contrasto straordinario.

Questo colore azzurro lattiginoso è dovuto all’abbondante presenza di silice e di zolfo, sostanze particolarmente benefiche per la pelle. Proprio la silice viene utilizzata anche in uno dei trattamenti viso proposti all’interno della piscina termale, insieme ad altre 2 maschere a base di alghe e di lava.

All’interno troverete:

  • Un bar e due ristoranti
  • Una sauna
  • Un bagno turco
  • Una cascata massaggiante
  • Un altro bar dentro la piscina
  • Docce e spogliatoi dotati di tutto (prodotti e phon inclusi)

Come raggiungerla?

Situata a 50 km da Reykjavik, il modo più semplice per raggiungere la Blue Lagoon è con l’auto a noleggio, in circa 50 minuti dal centro città; in alternativa esistono dei trasferimenti organizzati.

Molte persone però scelgono di tenerla come ultima tappa rilassante prima di lasciare l’Islanda, si trova infatti a soli 23 km dall’aeroporto di Keflavik. Il centro termale mette a disposizione degli armadietti per il deposito bagagli al costo di circa 5€ a valigia al giorno.

ragazza con maschera viso nella blue lagoon e e casette del porto di Reykjavik

Come visitare la Laguna Blu: prenotazioni, orari e prezzi

Per visitare la Blue Lagoon è necessario prenotare con qualche settimana di anticipo, così da garantirvi un prezzo migliore e una maggiore possibilità di trovare posto all’orario desiderato.

  • Dal 22 Giugno al 20 Agosto: 07:00-23:00
  • Dal 21 Agosto al 21 Giugno: 08:00-22:00
  • Viglia di Natale : 08:00-16:00
  • Viglia di Capodanno: 08:00-18:00

Le fasce orarie meno popolari sono anche quelle più economiche, ovvero le prime del mattino e le ultime della sera. Durante la stessa giornata infatti i prezzi possono variare in base all’orario di ingresso.

Avendo visitato l’Islanda in Ottobre, il mio personale consiglio per questa stagione è di prenotare per metà pomeriggio, così da potersela godere sia con la luce del giorno che al calar del buio. Alcune persone preferiscono invece andare direttamente la sera, per avere la possibilità di ammirare l’aurora boreale direttamente stando “a mollo” nell’acqua bollente.

Non c’è un limite di permanenza all’interno del complesso termale, indicativamente 3 ore possono essere sufficienti.

Come dicevo i prezzi sono variabili, oltre alla fascia oraria, un’altra variabile è il tipo di pacchetto prescelto, ecco una panoramica con le varie differenze:

COMFORT 72-104€

  • Accesso alla Blue Lagoon
  • Maschera viso
  • Asciugamano
  • Un drink a scelta nel bar dentro la piscina

PREMIUM 93-125€

Pacchetto comfort più:

  • Uso dell’accappatoio
  • 2 maschere viso aggiuntive per trattamento completo
  • Drink aggiuntivo al bar della piscina

SIGNATURE 118-150€

Pacchetto premium + 2 maschere da portare a casa da 30 ml ciascuna

Io ho scelto il pacchetto premium, avere un accappatoio invece del solo asciugamano può essere molto utile quando fuori fa freddo.

Oltre a questi pacchetti sono  disponibili anche dei rilassantissimi massaggi in acqua, che avrei provato volentieri.

Se andrete alla Blue Lagoon con la vostra auto potete prenotare direttamente sul sito del centro termale.

BLUE LAGOON SENZA AUTO?

Questa escursione parte dal centro di Reykjavik e comprende il transfer in autobus oltre al pacchetto di ingresso prescelto

BLUE LAGOON SENZA AUTO?

Questa escursione parte dal centro di Reykjavik e comprende il transfer in autobus oltre al pacchetto di ingresso prescelto

Alcune curiosità sulla Laguna Blu

  • La Blue Lagoon è una laguna artificiale nata per caso negli anni ’70 vicino ad una centrale geotermica, quando l’acqua di scarto, ricca di minerali, ha iniziato a raccogliersi in una depressione naturale.
  • La composizione dell’acqua è del tutto naturale e mantiene una temperatura tra i 37° e i 40°C
  •  Grazie alle sostanze minerali presenti nell’acqua sono stati riscontrati effetti benefici sulle malattie cutanee, in particolar modo la psoriasi. Nel 1980, un giovane uomo affetto dalla malattia, decise di provare questo rimedio per alleviare la sua condizione cutanea e le alghe fecero rapidamente miracoli per la sua patologia, tanto che è stato istituito un centro di ricerca per studiare gli effetti terapeutici dell’acqua.

Vale la pena visitare la Blue Lagoon?

Partendo dal presupposto che questa opinione è strettamente personale, credo ci siano alcuni aspetti importanti da tenere in considerazione prima di prenotare:

  1. Costo elevato: come abbiamo visto il costo dell’ingresso è molto alto, anche se in linea con i prezzi islandesi.
  2. Affollamento: È una meta estremamente popolare e, soprattutto nelle ore di punta, può risultare molto affollata. Questo potrebbe ridurre il senso di relax e intimità.
  3. L’acqua danneggia i capelli: una delle prime indicazioni che danno all’ingresso è quella di non bagnarsi i capelli, in quanto l’alto contenuto di silice contenuto nell’acqua può rendere i capelli estremamente secchi.
  4. Esperienza turistica: essendo una spa artificiale, con negozi e ristoranti di lusso, si perdere la magia dell’esperienza. La ritengo più un attrazione commerciale che un luogo di relax.
  5. Prenotazione obbligatoria e spesso con largo anticipo: questo potrebbe limitare la flessibilità del viaggio, anche se io ho trovato posto il giorno prima senza problemi, so che in alcuni periodi è necessario prenotare con settimane di anticipo, sia per avere prezzi migliori che per assicurarsi l’ingresso.
due ragazze con trattamento maschera viso nella Blue Lagoon in Islanda
due ragazze alla Blue Lagoon in Islanda con drink nel bar dentro la piscina

Giorno tre: la penisola di Snæfellsnes

La penisola di Snæfellsnes viene spesso definita “Islanda in miniatura”, poiché offre un concentrato di meraviglie naturali e attrazioni iconiche che racchiudono la bellezza selvaggia del paese.

Questa regione è avvolta da un aura di mistero dovuta alla presenza del famoso ghiacciaio Snæfellsjökull, un vulcano dormiente coperto di ghiaccio, situato sulla punta occidentale della penisola. Fa parte dell’omonimo Parco Nazionale che include formazioni laviche, grotte e coste frastagliate: imperdibile per chi visita l’Islanda.

Snæfellsjökull è famoso per essere il punto di partenza del famoso romanzo “viaggio al centro della terra” di Jules Verne, che lo scelse attirato dalle storie popolari sull’energia mistica di questo luogo “spirituale”, un luogo dotato di speciali proprietà energetiche.

tre panorami iconici della penisola di Snæfellsnes

Tra i numerosi punti di interesse che si possono visitare, avendo solo un giorno a disposizione, ho scelto queste tappe:

  1. Kirkjufell e Kirjufellsfoss: la montagna cartolina. Sicuramente la montagna più fotografata d’Islanda, divenuta ancora più famosa grazie alla serie “Il Trono di Spade”, con la sua particolare forma piramidale, domina il paesaggio circostante. Ai suoi piedi si trova Kirkjufellsfoss, una piccola ma pittoresca cascata; la combinazione di questi due elementi è un must per gli appassionati di fotografia.
  2. Svöðufoss, una cascata nascosta, situata nei pressi del monte Snæfellsjökull, è raggiungibile con una breve passeggiata. Il luogo perfetto per chi cerca una tappa lontano dai circuiti turistici più affollati.
  3. Búðakirkja la chiesa nera di Budir è una delle sole 3 chiese nere d’Islanda ma quello che la rende unica è il contrasto col paesaggio circostante: la sua posizione isolata e il panorama spettacolare fanno di questa chiesa un luogo molto amato per i matrimoni. Il colore è dato dal catrame utilizzato per proteggere il legno con cui è fatta, dalle condizioni estreme del clima islandese.
  4. Il cratere vulcanico di Saxhóll: facilmente accessibile grazie ad una scalinata metallica che conduce fino in cima, offre una vista panoramica sulle distese di lava e sul paesaggio circostante. Consiglio di visitarlo al tramonto.
  5. Svörtuloft Lighthouse, l’iconico faro arancione che spicca su una scogliera di lava nera affacciata sull’Oceano Atlantico: il posto perfetto per gli amanti della fotografia. Guardando all’orizzonte è possibile osservare gli uccelli marini e, in alcune stagioni, perfino le balene. Anche da questo punto panoramico si può godere di tramonti memorabili. La strada per arrivare è piuttosto dissestata e richiede un mezzo 4×4.

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Giorno quattro: il Circolo d’Oro

Il Golden Circle è uno degli itinerari turistici più popolari del paese, copre tre attrazioni naturali straordinarie situate a breve distanza da Reykjavik e visitabili in un giorno:

  1. Geysir
  2. La cascata di Gullfoss
  3. Il parco nazionale di Þingvellir

Se vuoi organizzare in autonomia le varie tappe leggi la mia guida completa al Golden Circle.

Geysir islanda

GOLDEN CIRCLE + SECRET LAGOON

Goditi un tour di un giorno in autobus del leggendario Circolo d’Oro con 2 escursioni aggiuntive alla Secret Lagoon e il cratere Kerid, il più spettacolare di tutta l’Islanda!

GOLDEN CIRCLE + SECRET LAGOON

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Giorno cinque: Dyrhólaey, Spiaggia Nera, Svartifoss e Diamond Beach

Il quinto giorno lo iniziamo visitando Dyrhólaey, un promontorio panoramico sulla costa meridionale: è il posto perfetto per iniziare la giornata con un panorama straordinario, nel quale riempirsi gli occhi di bellezza e farsi avvolgere dall’energia dell’oceano Atlantico.

Il nome Dyrhólaey significa letteralmente “isola con una porta”, in riferimento al suo arco naturale in basalto, scavato nella roccia dall’azione combinata di vento e oceano. Il contrasto tra la pietra nera e il bianco delle onde, lo rendono uno dei punti più fotografati della zona, insieme all’iconico faro.

Dal promontorio si possono vedere chilometri di spiagge nere che si estendono a perdita d’occhio, inclusa la celebre spiaggia nera di Reynisfjara, prossima tappa del tour.

Con lo sguardo perso verso l’orizzonte mi immagino come sia qui nei mesi estivi, quando le scogliere si popolano di una grande varietà di uccelli marini, tra cui i puffin, che scelgono proprio le scogliere di Dyrhólaey per nidificare. Questi simpatici uccelli dal becco arancione sono diventati uno dei simboli dell’Islanda e attirano visitatori da tutto il mondo. 

Da tenere in considerazione prima di visitare la zona: c’è davvero molto vento, quindi fai attenzione a non camminare troppo vicino ai bordi delle scogliere.

vista dal promontorio Dyrholaey

A soli 20 minuti si trova la nota spiaggia nera di Reynisfjara, meglio conosciuta come una delle spiagge più pericolose del mondo, ma è davvero così?

Sono vari motivi per cui le è stata attribuita questa nomea, ma una volta informati sulle insidie che possono presentarsi, basterà fare attenzione a rispettare alcune semplici regole, per godersi questo luogo che incarna a pieno la forza della natura islandese.

Proprio all’ingresso c’è un cartello con istruzioni: un semaforo illuminato di rosso se non si può accedere, giallo se si può accedere senza calpestare la battigia o verde se non ci sono limitazioni di accesso.

Quali sono i pericoli in cui si può incorrere? Quello principale sono le sneaker waves, onde molto potenti che possono improvvisamente risucchiarti in una risacca dalla quale sarà difficile uscire. Nonostante i numerosi casi di morte, quello che ho visto è che le persone sono ancora molto imprudenti, sottovalutano la situazione e si avvicinano all’acqua decisamente più del dovuto.

Quello che rende Reynisfjara così particolare rispetto alle varie spiagge nere islandesi è sicuramente la sua sua energia selvaggia, la drammaticità del paesaggio e i misteri che avvolgono le sue formazioni geologiche:

  • L’imponente scogliera di basalto che si trova a pochi passi dalla riva e che ricorda un gigantesco organo. I blocchi di forma esagonale sono stati formati dal raffreddamento e contrazione della lava, creando un pattern geometrico straordinario.
  • Subito dietro un altrettanto suggestiva grotta chiamata kirkjan, ovvero chiesa.
  • I faraglioni di Reynidragar emergono dal mare a simboleggiare i resti di due troll che, secondo una popolare leggenda, furono trasformati in pietra dalla luce del sole, mentre cercavano di rubare una nave.

Visitare questa spiaggia in autunno o inverno rende l’atmosfera ancora più drammatica e suggestiva ma qualsiasi sia la stagione, ricorda: MAI VOLTARE LE SPALLE AL MARE.

Reynisfjara black beach

Proseguendo per circa un ora si raggiunge un altro luogo fiabesco di questo tour islandese: il Canyon Fjadrárgljúfur.

Una gemma nascosta e ancora poco frequentata, si è formato durante l’ultima era glaciale, quando l’acqua di scioglimento dei ghiacciai ha scavato la roccia basaltica per 2 km di lunghezza e 100 metri di profondità.

Un percorso lungo quanto la gola, molto ben segnalato, conduce ad un area di osservazione che termina proprio sulla cascata più spettacolare del canyon. La durata della visita come sempre e variabile in base alle esigenze e al tempo dedicato alle foto, considerate circa 1,5 ore.

Fatto curioso: il canyon ha guadagnato fama mondiale dopo essere apparso in un video di Justin Bieber, “I’ll show you”, nel 2015.

Note e raccomandazioni: proprio a causa della fama ottenuta, le autorità islandesi hanno dovuto prendere alcuni accorgimenti per proteggere l’area, infatti  in alcuni periodi dell’anno l’accesso può essere limitato per preservarne il fragile ecosistema. A questo proposito raccomando di non uscire dai sentieri scavalcando le corde, sono a protezione vostra e della natura circostante. 

3 immagini di un canyon, una cascata e un faro, panorami islandesi

Per la quarta tappa della giornata ci dirigiamo verso Svartifoss, che significa cascata nera.

Non si tratta di una cascata molto potente, ne della più alta, ma ciò che la rende davvero particolare è la cornice naturale in cui è inserita: colonne basaltiche di origine lavica che la fanno assomigliare ad un gigantesco organo.

A differenza delle altre cascate islandesi, per raggiungere Svartifoss è necessario percorrere un sentiero di circa 1,5 km, quasi tutto in salita. Durante il percorso sarete accompagnati dalla vista sul ghiacciaio e sui torrenti che formano delle piccole cascate, regalando scorci che vi faranno assaporare quello che vedrete di li a poco: la bellezza di un paesaggio intimo e ricco di contrasti.

Una volta arrivati ai piedi della cascata ed esservi goduti lo spettacolo potete decidere se continuare il percorso: oltrepassando il ponte si giunge ad un punto panoramico sul ghiacciaio e le valli circostanti, che vi lascerà senza fiato.

cartello stradale di uomo a cavallo strada islanda
cascata di svartifoss detta cascata nera

Per l’ultima tappa della giornata immagina una spiaggia vulcanica nera, punteggiata da scintillanti frammenti di ghiaccio che riflettono la luce, e sarai arrivato a Diamond beach, che aggiungiamo all’elenco di luoghi surreali in Islanda.

Il nome della spiaggia deriva dai blocchi di ghiaccio che si staccano da un ramo del maestoso ghiacciaio Vatnajökull, galleggiano nella laguna e vengono riportati sulla riva dall’oceano.

I frammenti di ghiaccio, levigati dall’acqua e dal vento, brillano al sole come pietre preziose.

Ogni visita in questo luogo è unica: la forma e la dimensione dei pezzi di ghiaccio cambiano costantemente, rendendo la spiaggia una tela naturale in continua evoluzione.

Non è raro avvistare delle buffissime foche che nuotano tra i blocchi di ghiaccio o riposano sulla spiaggia.

Inoltre, per ammirare gli iceberg da vicino, è possibile esplorare la laguna glaciale con un tour in barca.

Giorno sei: escursione al ghiacciaio Vatnajokull

Una delle escursioni che non può assolutamente mancare nel tuo viaggio in Islanda è il trekking sul ghiacciaio più grande d’Islanda: il Vatnajökull.

Esistono diverse tipologie di escursione, io ho scelto quella di una giornata: la più completa.

Questo hiking ti porta a scoprire luoghi surreali, tunnel e caverne di ghiaccio naturali, creati dallo scioglimento e dal movimento del ghiacciaio.

L’avventura inizia con un giro in 4×4 per raggiungere i piedi del ghiacciaio, è infatti necessario essere accompagnati da una guida esperta e i motivi sono tre:

  1. Il luogo di partenza del trekking non è raggiungibile se non con mezzi modificati
  2. È necessario avere l’attrezzatura idonea: casco e ramponi per questioni di sicurezza vengono forniti direttamente in loco
  3. Il paesaggio cambia ogni inverno e solo le guide sanno come raggiungere le grotte, non esistono indicazioni ma solo infinite distese di ghiaccio, il rischio di perdersi e ritrovarsi da soli nel nulla sarebbe molto elevato.

Inoltre, durante la salita, la guida ti farà assaggiare l’acqua più pura di tutta l’Islanda, ti racconterà la storia geologica del ghiacciaio, i cambiamenti climatici che ne stanno modificando il paesaggio e altre curiosità molto interessanti: un valore aggiunto ineguagliabile.

Tour e sostenibilità: quando e come scegliere con chi andare

Il tema del turismo sostenibile mi sta molto a cuore , per questo motivo ho scelto di prenotare l’esperienza con un tour operator che accompagna solo piccoli gruppi: 6 persone, la guida e il suo cane Myrkvi, un border collie appassionato di palloni e neve. L’ecosistema del ghiacciaio è molto fragile, gruppi numerosi minano il suo delicato equilibrio.

Un altra motivazione è che ogni gruppo può rimanere all’interno della grotta 30-40 minuti, le grotte sono abbastanza piccole e ritrovarsi con 20-30 persone non permetterebbe di godersi a pieno l’esperienza.

Questo tour è disponibile da Ottobre a Marzo, quando le basse temperature garantiscono che le grotte siano più stabili e sicure, ma sono disponibili anche tour estivi differenti.

ghiacciaio

Emozioni & consigli utili: scopri se il tour fa per te

Per affrontare questa emozionante avventura è richiesto un discreto livello di forma fisica, il percorso è lungo circa 8 km tra andata e ritorno, in leggera salita.

Quando sono entrata all’interno della grotta tutta la fatica è svanita in un attimo, se come me, ami le esperienze avventurose e i luoghi naturali fuori dal tempo, penso che questa sia una di quelle esperienze che rimarranno scolpite nella tua anima per sempre.

Appena varchi l’ingresso sei avvolto da un silenzio ovattato, rotto solo dal suono dell’acqua che gocciola, o dai crepitii del ghiaccio in movimento. È come entrare in un altro mondo, dove il tempo sembra fermarsi e la connessione con la natura diventa un esperienza sensoriale.

I colori del ghiaccio sfumano dal blu intenso al trasparente cristallino, i riflessi e i giochi di luce sono un misto di meraviglia, rispetto e gratitudine. Il profumo dell’aria è intriso di freschezza primordiale, ti senti parte di un tutto più grande; questa connessione fa riflettere sulla potenza e sulla fragilità del nostro pianeta.

Con tutte queste emozioni in corpo ci siamo seduti sul ghiaccio a mangiare il nostro panino, sotto un sole confortante, che però non scaldava l’aria gelida.

Il vento ci ha accompagnato per tutta la discesa, come a “spingerci” verso la valle.

I miei consigli? Vestitevi a strati, abbigliamento caldo, scarpe da trekking, cappello, occhiali da sole, burro cacao come se piovesse e macchina fotografica.

Se vuoi portare a casa con te dei bellissimi scatti, oltre a un ricordo indelebile, ti consiglio di leggere fotografia delle grotte di ghiaccio: come fare, è un articolo in inglese ma puoi usare il traduttore automatico se non sei pratico con la lingua, a me è servito molto.

Giorno sette: le cascate sulla via del ritorno

Domattina il nostro volo ci riporterà a casa, ma mentre ci avviciniamo gradualmente a Reykjavik abbiamo ancora qualche tappa assolutamente imperdibile:

Yoda Cave: un avventura “galattica”

Per gli appassionati di Star Wars sarà facile capire a cosa è dovuto il suo nome, infatti, proprio per la sua forma naturalmente simile al maestro Yoda, è stata la location dove hanno girato Rouge One – a Star Wars Story. Per arrivare è altamente consigliato un mezzo 4×4 in quanto la strada è leggermente dissestata, ovviamente vanno sempre considerate le condizioni climatiche e il periodo. I giochi di luce che filtrano dall’esterno aggiungono un’atmosfera mistica: questa grotta sembra fatta apposta per ricordarci quanto la natura possa ispirare le storie che amiamo.

Skógafoss : la cascata che custodisce un tesoro

In Islanda ci sono oltre 10.000 cascate ma Skógafoss è una delle più conosciute del paese. Un salto di 62 metri e una larghezza di 25 offrono uno spettacolo imponente e ipnotico.

L’acqua che si getta con forza dal fiume Skógaá, nei giorni di sole regala spettacolari arcobaleni grazie alla nebulizzazione creata dalla caduta. Sicuramente conoscerai anche tu la leggenda sugli arcobaleni: alla fine di ognuno c’è una pentola d’oro, e quello di Skógafoss non fa eccezione.

Una leggenda locale narra che Þrasi Þórólfsson , il primo vichingo che si stabilì nell’area, avrebbe nascosto un tesoro nella grotta dietro la cascata. Quando l’acqua colpisce il sole nel modo giusto, alcuni affermano di intravedere il bagliore delle monete, ma nessuno ha ancora sfidato la potenza della cascata per recuperarlo.

ragazza seduta su roccia che guarda cascata sul sentiero prima di Skogafoss
Skógafoss cascata con arcobaleno in Islanda

Non molti sanno che Skógafoss è solamente l’ultima di una serie di 20 cascate, accanto ad essa troverete una scalinata con più di 400 gradini che conducono ad un punto panoramico da cui osservarne la bellezza dall’alto. Proseguendo lungo il sentiero, costeggiando il fiume Skógaá, incontrerete decine di altre cascate, pecore e paesaggi vulcanici, fino a raggiungere il ghiacciaio Eyjafjallajökull.

Io, per ragioni di tempo ho deciso di fermarmi alla quinta cascata, ma il paesaggio non avrebbe potuto essere più perfetto neanche se lo avessero disegnato. Un motivo in più per tornare e completare il percorso.

Prima di lasciare questo luogo però non puoi fare a meno di avvicinarti alla base della cascata, sai che ti bagnerai e che farà molto freddo ma è un richiamo irresistibile. Più ti avvicini più lo scenario ti sovrasta: il muro d’acqua appare come un sipario in movimento, respiri gocce d’acqua miste a pura energia.

Il fragore del fiume che precipita e cade con forza a ritmo del vento, ti da quella spinta in più per ballare sotto alla “pioggia sottile”.

Conclusioni: porta un impermeabile e abiti di ricambio.

Skógafoss si trova lungo la ring road ed è facilmente accessibile, c’è un grande parcheggio a pochi passi dalla cascata e un ristorante.

Kvernufoss e la magia di camminare dietro una cascata

A pochi metri da Skogafoss c’è un gioiello nascosto tra grotte e muschio, un’esperienza che inizia ancora prima di vedere l’acqua. Dopo aver lasciato la macchina nei pressi del Skógar Museum ci si incammina lungo un sentiero che promette emozioni, circondato da verdi colline e silenzio. Qui non ci sono le folle delle cascate più famose, c’è solo il suono della natura.

varie visuali della cascata di Kvernufoss

Dopo circa 20 minuti di passeggiata, quasi all’improvviso, te la trovi davanti: Kvernufoss scivola elegante da una parete di roccia basaltica di oltre 30 metri.

Uno dei suoi aspetti più emozionanti è sicuramente la possibilità di camminare dietro il getto d’acqua e osservare il panorama della valle attraverso il “velo liquido“: sembra un dipinto.

Consigli utili:

  • abbigliamento impermeabile, non sarà una vera “doccia” come a Skógafoss, ma sicuramente ti bagnerai.
  • Scarpe adatte: il terreno può essere scivoloso.
  • Se vuoi fare delle foto, che sia con macchina fotografica o telefono, un panno asciutto ti aiuterà ad asciugare le goccioline dall’obiettivo tra uno scatto e l’altro.

Anche se non è tra le più conosciute ti consiglio di inserirla nel tuo itinerario, anzi, te la consiglio proprio per questo.

Seljalandsfoss e Gljúfrabúi, la cascata nascosta

Se c’è una cosa che l’Islanda sa fare bene è lasciarti senza fiato con le sue cascate, e quando pensi di non poterne vedere una più bella di quella già vista, ti sorprende ancora.

Seljalandsfoss e Gljúfrabúi sono le ultime due del nostro itinerario di 7 giorni in Islanda, e non potevamo concludere meglio questa nostra esperienza.

Quello che rende uniche queste due cascate non è solo la loro bellezza, ma il contrasto tra le due esperienze: la prima scenografica e maestosa (e infatti molto famosa), la seconda intima e misteriosa, quasi come un segreto da custodire. Mentre tornavo verso la macchina un gruppo di turisti mi ha fermata per chiedermi se valesse la pena continuare il sentiero verso Gljúfrabúi, e pensare che si trovano a soli 10 minuti a piedi l’una dall’altra.

Seljalandsfoss cascata in cui si può camminare dietro
cascata in un canyon islanda

Seljalandsfoss è alta circa 60 metri, scende elegante da una parete di roccia, alimentata dal fiume Seljalandsá. Seguendo il sentiero, abbastanza scivoloso, che ti porta oltre il velo d’acqua, ti ritrovi letteralmente dietro la cascata. È uno di quei luoghi che ti fa sentire piccolo ma vivo, un incontro ravvicinato con la forza della natura.

Come per la “gemella piccola” Kvernufoss è consigliabile portarsi scarpe adatte ed un impermeabile, la doccia è assicurata!

Gljúfrabúi come avrete capito, è quella che mi è piaciuta di più tra le due, forse perchè è una cascata molto sottovalutata, di cui si parla poco, su cui non avevo aspettative, e come spesso accade, le cose migliori ci sorprendono quando non ce lo aspettiamo.

Il suo nome significa “abitante del canyon” e basta un occhiata per capire il perchè. L’accesso è una piccola sfida: camminerai su pietre scivolose e ti bagnerai un pò. Per vederla devi avventurarti dentro a una stretta fenditura tra le rocce, ma una volta entrato il mondo si trasforma: il suo getto d’acqua si infrange in una grotta naturale dove la luce filtra dall’alto e crea un atmosfera quasi mistica.

Dentro la grotta l’acqua sembra parlare, le pareti umide e levigate amplificano ogni goccia, trasformando lo scroscio della cascata in un rimbombo profondo e avvolgente. Ogni suono vibra, rimbalza e si moltiplica, isolandoti dal mondo esterno.

Il rientro verso Reykjavik mi fa assaporare tutte le condizioni climatiche, dal cielo sereno, alla pioggia fino alla neve, per ricordarti ancora una volta che qui la natura decide tutto.

La fine di un viaggio in Islanda è tutto fuorché una conclusione.

Ricordati di rispettare sempre la natura e di lasciare ogni luogo come lo hai trovato, o meglio.

 

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